AZERBAJIAN
Era da molti anni che sognavo e desideravo andare in Azerbaijan, ovvero da quando alcune atlete della nazionale italiana di ginnastica a una precisa domanda del giornalista di turno rispondevano che il posto più bello dove erano state a gareggiare era Baku. Da allora pensavo cosa mai potrà avere questa città di così straordinario e mi sono incuriosito molto; vedendo il gran Premio effettivamente mi colpivano le mura della città vecchia, quest’ultima patrimonio Unesco e anche per certi versi la modernità della città e il suo skyline. Altre informazioni non ne avevo ma mi attraeva anche la sua ubicazione nel Caucaso tra Russia e Iran, quindi lungo la via della seta. Da appassionato di storia, archeologia e in generale di tutte le culture, religioni, ho sempre pensato che visitare un Paese che rappresentasse il crocevia tra Occidente e Oriente con il mix culturale che ne sarebbe derivato avrebbe rappresentato per me tanta roba.
Nacque così l’idea di visitare l’Azerbaijan e appena possibile ho colto una offerta di una compagnia low cost, comprando un volo diretto da Roma.
Acquistati i biglietti per il periodo di febbraio 2024, non mi restava che organizzarmi per il Visto di ingresso (richiedibile comodamente tramite Internet) e prepararmi a partire. Anticipo sin da adesso che su Internet si trovano alcune informazioni sull’Azerbaijan e sulla sua capitale, mi ero fatto una idea di una città certamente visitabile ma nei vari video su Youtube e articoli, in pochi minuti o poche righe, erano evidenziate in sintesi le cose da visitare ma non ho trovato molto sul lifestyle, sulla sicurezza e su tantissime altre cose. Per me quindi l’arrivo in Azerbajian, tenuto conto che sarei ivi rimasto quasi una settimana, rappresentava di fatto un piccolo salto nel buio.
Arrivato in serata con mio figlio (il fuso orario rispetto all’Italia è di tre ore avanti), mi sono trovato in un aeroporto semideserto (siamo atterrati verso le 23 ora locale) molto tranquillo, così come veloci sono state le formalità di ingresso. All’arrivo ci attendeva il servizio di transfert dell’Hotel a Baku e così iniziava la nostra esperienza nel Caucaso. Credetemi non sapevamo come saremmo stati e come ci saremmo trovati, sapevamo però che uno dei mei desideri si era appena realizzato e non nascondo una certa emozione. Il tragitto dall’aeroporto alla città, almeno in tarda serata, dura una ventina di minuti, e subito mi è apparsa una città piena di luci e di grattacieli.
La mia prima sensazione era di di trovarmi in una situazione tipo Dubai ma ben presto, arrivati in hotel, mi sono reso conto che mi ero sbagliato.
Arrivati a destinazione quasi a mezzanotte ore locali (per noi erano le 21), sistemati in albergo, sarà stata l’eccitazione, l’emozione-non so, ci risultò subito spontaneo fare una prima passeggiata nei pressi della struttura non a caso ubicata nei pressi del lungomare.
Essendo tardi avevo un poco di timore di uscire in un posto di cui di fatto non sapevo e non conoscevo nulla, chiesi quindi alla reception se sarebbe stato sicuro uscire a quell’ora e subito il personale mi tranquillizzò consigliandomi di andare verso il mare.
Credetemi dal momento in cui ho messo piedi fuori dall’albergo, per me è stato subito amore, perchè mi sembrava incredibile uscire a quell’ora con pochissime persone in giro, andare sul lungomare per passeggiare nella notte senza che nessuno ripeto nessuno mi desse fastidio o creasse problemi. Provavo una pace e una sernità incredibile.
Con la massima tranquillità facemmo una meravigliosa passeggiata sulla riviera ammirando lo skyline della città e soprattutto le Flame Towers che hanno un fascino stratosferico. Ben visibili da ogni punto colpiva il fatto che con un gioco di luci apparivano bruciare avvolte nelle fiamme, intervallate con la bandiera della Nazione e con una animazione rappresentante persone in movimento.
Il giorno dopo, pieni di contentezza e di entusiasmo, io e mio figlio uscimmo per farci una passeggiata al sole (tempo stupendo) e per ammirare la città dal suo splendido lungomare. Le prime cose impressionanti, almeno per noi, che sin da subito sono ben visibili, erano:
1) una città super pulitissima, non c’è una carta a terra, in ogni dove si respira profumo di pulito, c’è (almeno a febbraio) più personale addetto alle pulizie che turisti, tantissimi giardinieri che curano gli alberi, le aiuole, i giardini in modo perfetto.
Passeggiare per Baku è veramente una esperienza incredibile.
2) una città ordinatissima, ogni cosa è al suo posto, una organizzazione urbana stupefacente, poichi semafori, pochissimi attraversamenti pedonali su strada (ci sono tantissimi sottopassaggi), piena di parchi talmente grandi che anche il fine settimana non c’è mai folla, il paradiso per le mamme e i papà con i passeggini e i bambini. In altre parole gli spazi aperti e pedonali sono talmente grandi e ben tenuti che ognuno avrà sempre un margine di tranquillità e mai si percepisce confusione o stress.
3) una città sicurissima, almeno in base alla nostra esperienza, ovunque siamo stati, anche all’interno della città vecchia, mai nessuno ci ha dato fastidio, chiesto l’elemosina o disturbato.
4) una città dove convivono pacificamente (almeno apparentemente) la religione musulmana (maggioranza) e quella ortodossa, nessuna di queste è da considerarsi religione di Stato per cui ogni Azero è libero di professare la sua religione e di vestirsi come meglio vuole e crede (questa è stata la nostra senzazione ed è quello che abbiamo visto).
5) una città che è il paradiso delle signore e di chi ama lo shopping, con tantissimi negozi di artigianato locale, bazar, negozi di grandi firme internazionali, tantissimi centri commerciali ultra moderni, mai affollati, con decine di negozi di tutti i tipi per tutti i gusti.
6) una città con una promenade che è la più bella che abbia mai visto, almeno tre chilometri di passeggio pedonale sul mare, con divieto di ingresso anche dei monopattini, affiancato da giardini, bar, ristoranti, nel più grande rispetto dell’ambiente e del design.
Addirittura c’è anche la piccola Venezia ove fare un romantico giro in barca tra canali e ponti, in una Venezia con decori arabeggianti, insomma avete capito che mi sono innamorato…
7) Gli Italiani sono visti molto bene e apprezzati per la loro cultura, gastronomia, moda e musica, spesso nei locali vengono suonate e cantate nostre opere.
Baku è una città meravigliosa che si può visitare comodamente a piedi, consiglio di dormire nella zona del Port Baku Mall che è un centro commerciale di lusso con tutte le firme più prestigiose, e camminare a piedi per il lungomare e arrivare al meraviglioso museo del tappeto del Caucaso, su due piani, edificio straordinario a forma di tappeto. All’interno si possono ammirare favolosi tappeti locali di seta nello shop e nella parte del museo prestigiosi tappeti e stupendi vestiti tipici caucasici. Un must!
Proseguite la passeggiata verso il centro commerciale Deniz Mall, a forma di fiore, per poi salire con la spettacolare funicolare che vi porta in collina per ammirare le Flame towers da vicino e per andare a piedi nel belvedere.
Il belvedere merita un discorso a parte, perchè si trova all’interno di un parco, inutile dirlo, pulitissimo e ordinatissimo, dove è possibile anche vedere un emozionante memoriale della guerra. C’è un ristorante ma soprattutto si può apprezzare un panorama favoloso da vedere sia di giorno che soprattutto di sera. L’orario migliore per salire è quella del tramonto per godere dello spettacolo.
Dopo esservi riempiti gli occhi e l’anima potrete scendere a piedi e andare a Nizami street che era molto pubblicizzata dai siti di viaggio che avevo consultato prima di partire ma che mi ha un poco deluso perchè la parte pedonale non è molto grande e alcuni negozi secondo me non vendono roba di qualità. Comunque è innegabile che rappresenta il cuore pulsante della città con i suoi innumerevoli locali e ristoranti oltre che per la bellezza delle strade. Più che Nizami street è bella tutta la zona circostante per la presenza di piazze, fontane, musei e per ammirare le meravigliose mura di cinta della città vecchia.
Consiglio poi di ritornare a piedi in hotel.
La parte che più mi è piaciuta della città, oltre al lungomare (non smetterò mai di ripeterlo..) è quella intorno alla città vecchia per le sue mura perfettamente conservate (in parte ricostruite) e per l’atmosfera rilassante che si respira. In una zona di ingresso pedonale, in un giardino nei prezzi della piazza delle fontane (magnifica anch’essa) è possibile anche ascoltare grandi artisti che suonano il pianoforte a disposizione del pubblico improvvisando concerti all’aperto. Ovviamente chiunque può utilizzare detto strumento.
La città vecchia è molto suggestiva, interamente circondata dalle mura e piena di angoli nascosti, ristorantini, bazar, negozietti vari, hotel, minareti. La passeggiata è molto rilassante e piacevole, almeno a febbraio ci sono pochi turisti, quasi tutti Asiatici, pochissimissimi gli Europei, per cui si può godere del sito in modo ampio e con calma. Consiglio di vedere al suo interno il museo dei libri più piccoli al mondo, i minareti, La torre della Vergine, il palazzo degli Shirvanshah e il foro. Dall’Italia, per capire la storia della città e per una più approfondita visita della old town, mi ero trovato una guida Azera che parlava in Italiano, cosa che consiglio di fare anche a voi.
Altra zona molto bella da visitare è il parco dove c’è il centro Heydar Aliyev, una futuristica e straordinaria opera monumentale di Zaha Hadid, in cima a una collina piena di verde e laghetti dove potersi riposare e ammirare parte dello skyline della città.
In tutto questo in ogni dove si vede un mix perfetto di moderno e antico, la città è prevalentemente gialla e ogni palazzo è curato nei particolari.
E’ innegabile che la città faccia passare la voglia di fare escursioni all’esterno ma l’Azerbaijan è la terra del fuoco avendo nel sottosuolo petrolio e gas a volontà, per cui con grande piacere è consigliabile visitare lo Yanar dag ovvero la terra che brucia, dove in qualsiasi condizioni meteo si ammira il fuoco che brucia sulla terra e il tempio di Ateshgah meglio conosciuto come tempio del fuoco secondo il culto dei zoroastri. Se ci vogliono pochi minuti per vedere la montagna che brucia, la visita al tempio richiede almeno un’ora.
Il sito non è molto grande ma con la guida è molto interessante conoscere la storia di questo posto con la visita di tutte le stanze del tempio. Alla fine ci sono dei bazar interessanti dove poter comprare in assoluta tranquillità qualche ricordo.
In conclusione un viaggio in Azerbaijan è altamente consigliabile, come dicevo all’inizio ci troviamo nella cosiddetta “terra di mezzo” ovvero in un paese Asiatico a maggioranza musulmana che guarda all’occidente e alla sua modernità ma senza perdere la sua essenza medio orientale. La popolazione è molto amichevole e cordiale, i costi per noi Europei sono piuttosto bassi (hotel, taxi, ristoranti), certamente mi farebbe piacere ritornare perchè credetemi, pur vivendo in una città di mare, la promenade di Baku mi manca tantissimo, la prossima volta andrà alla scoperta della zona delle montagne e degli aspetti naturalistici del Paese.
ESDS