GIORDANIA

Era da tantissimi anni che desideravo andare in Giordania, in particolare per visitare la città Santa di Petra, una delle meraviglie del mondo moderno ma i prezzi dei voli erano sempre piuttosto elevati, vi era anche il problema di capire come arrivarci, la strada più veloce sembrava essere quella da Israele, ma mi spaventava organizzare con la famiglia un viaggio in solitaria attraversando i confini di due Stati che di certo non hanno dei rapporti meravigliosi.

Qualche mese addietro trovai una compagnia low cost che proponeva il volo diretto Roma  – Eilat in Israele a un prezzo favoloso.

A quel punto il più era fatto perchè avrei potuto attraversare il confine con la Giordania da Eilat attaverso la strada costiera che guarda il Mar Rosso e in due ore circa arrivare a destinazione. Nel pensare a questo initinerario sentivo però che mi mancava qualcosa, in questo modo avrei potuto visitare Petra ma non avrei avuto la contezza di un viaggio in Israele o in Giordania.

In altri termini  man mano che riflettevo mi convincevo sempre di più che avrei potuto far meglio, in realtà Petra si trova nella meravigliosa terra di Giordania per cui la logica suggeriva di organizzare un itinerario che comprendesse soltanto questo fantastico Paese, ricco di storia e pieno di fascino per mille motivi.

E così a gennaio dell’anno scorso presi un volo super economico per la tratta Roma (Ciampino) -Aqaba e a prezzi molto convenienti mi trovai per me e la mia famiglia una sistemazione comoda in questa città costiera della Giordania di cui non sapevo assolutamente nulla ma che presentava notevoli vantaggi: 1) è situata sul Mar Rosso per cui avremmo avuto la possibilità di fare dei bagni; 2) si trova a 2 ore circa da Petra e a 1 ora dal meraviglioso deserto del Wadi Rum; 3) non si paga il visto all’arrivo.

Che altro aggiungere?

AQABA

come  dicevo, Aqaba è l’unica città costiera della Giordania, importantissimo porto, che da il nome all’omonimo golfo all’interno del Mar Rosso. La sua peculiarietà è data anche dal fatto che si trova a pochissimi chilometri dal confine con Israele e con la città di Eilat e  a pochissimi chilometri dal confine con l’Arabia Saudita. Dalla città si può vedere anche la costa dell’Egitto. Oltre a essere un centro economico di vitale importanza per la Giordania ha anche una valenza storica di primissimo piano in quanto di fatto la rivoluzione araba dell’inizio del XX secolo raggiungerà un suo apice con la conquista degli arabi proprio di questa città, anche grazie all’apporto di Lawrance d’Arabia. A mio modesto parere è consigliabile leggersi la storia di questo personaggio e di quello che ha rappresentato la rivoluzione Araba nell’ambito dell storia del Medio Oriente, per meglio comprendere l’importanza e il ruolo della Giordania nell’area. Rivoluzione che viene ben ricordata con una altissima bandiera visibile da ogni angolo della città. 

Aqaba è la tipica città del Medio Oriente con innumerevoli negozietti, consigliabile è la visita della fortezza molto ben tenuta, essendo una città costiera il mare è meraviglioso, le spiagge sono accessibili a tutti ma ovviamente occorre sempre essere rispettosi delle usanze e dei costumi locali. Per la verità io mi sono limitato a una passeggiata sulla spiaggia cittadina dove ho trovato un ambiente molto cordiale e tranquillo, al mare con mio figlio sono andato al Berenice, uno stabilimento straordinario situato a pochi chilometri di distanza dalla città, situato vicino al confine con l’Arabia Saudita.

La struttura, molto ben tenuta e con animazione, ha piscine ma soprattutto un mare favoloso con la barriera corallina già a un metro/due dalla riva per cui la si può ammirare sia scendendo dalla spiaggia che dal pontile. A gennaio l’acqua è molto fredda ma io sono riuscito a farmi il bagno, mio figlio ha dovuto indossare la muta messa a disposizione dallo stabilimento.

Qui è consentito indossare il costume per così dire occidentale senza problemi e si organizzano escursioni per vedere con la barca con il fondo di vetro le parti più belle della barriera corallina e il relitto di un aereo, di un carrarmato e di una nave.

Aqaba, come dicevo è situata in un punto strategico nel sud della Giordania nel passeggiare per la città non ho avuto alcun problema. La cosa che più mi è piaciuta della città (che non offre granchè) è la sua ubicazione in quanto il golfo omonimo da un punto di vista naturalistico è spettacolare con le montagne rosse che scendono sul mare e con la possibilità di vedere la costa di ben quattro Stati, l’aria che si respira ha poi qualcosa di magico e romantico allo stesso tempo, si percepisce che in questi luoghi qualcosa di speciale si è verificato nei secoli che furono   

PETRA

Con un autista che mi ero trovato in Italia prima di partire era finalmente giunto il grande giorno di andare a Petra, sin dalla prima mattinata la mia emozione era già ai massimi livelli, sapevo che si stava per realizzare un sogno che avevo anche coltivato leggendo varie pubblicazioni su questo leggendario sito archeologico. Stavo per visitare la città dei Nabatei interamente scolpita nella roccia con delle tecniche e una precisione a dir poco straordinarie.

Il viaggio con la macchina da Aqaba era per me importante anche perchè mi dava la possibilità di vedere l’interno della Giordania che posso confermare, almeno per la parte sud, è interamente coperto da montagne rosse intervallate da deserti di colore prevalentmente rosso, quello che mi colpiva durante il targitto era che non vi era un goccio d’acqua per cui posso ben comprendere l’importanza della Giordania per il breve tratto costiero sul Mar Rosso.

Nelle due ore di viaggio il paesaggio come dicevo era molto bello, a dir poco spettacolare perchè si procedeva su strada dall’ottimo  asfalto per queste vallate senza mai incontrare un paese o una cittadina, ogni tanto c’era un posto di blocco e spesso vedevo dei dromedari che vagavano da soli per la natura circostante.

Dopo circa un’ora e mezza di viaggio, l’autista si è fermato in un grande bazar in mezzo alle montagne dove ho potuto comprare a discreti prezzi dei souvenir e pezzi di artigionato locale di ottima qualità. Come dicevo la gentilezza dei Giordani che ho incontrato è stata notevole e nel bazar addirittura ho incontrato un impiegato simpaticissimo che  parlava in Italiano e mi ha portato sul tetto dal quale ho potuto ammirare un panorama favoloso tra cui si scorgevano le montagne che nascondevano la città di Petra. Più ammiravo quel paesaggio e più l’emozione mi pervadeva, le vedevo così vicine… dopo qualche minuto però siamo rientrati nel negozio, non va dimenticato che Petra si trova appunto tra le montagne a circa 800 metri di altitudine e in prima mattina il freddo si faceva sentire…

Arrivati nel centro visitatori, fatto il biglietto, davanti a noi si presentava una ampia vallata di colore arancione che occorreva attraversare a piedi o con l’ausilio di animali (cavalli, dromedari). Poichè il tratto era in discesa convenni con mio figlio che all’andata saremmo andati a piedi e al ritorno presumibilmente stanchi, con qualche mezzo di locomozione.

Durante questa piacevole passeggiata al sole di circa una ventina di minuti si potevano vedere già tracce di tombe scavate nella roccia ma la voglia di raggiungere il Tesoro era così grande che non ci siamo soffermati molto sull’ambiente che ci circondava.

Nello scendere a piedi con mio piacere mi rendevo conto che gennaio era un ottimo periodo per visitare la Giordania in quanto ci sono pochi turisti  e quindi si può godere meglio dei siti. Ad un certo punto davanti a noi ecco che inizia il siq, oggetto di tante letture da parte mia, ovvero si presenta il lungo canyon in discesa che porta alla città di Petra, oggetto di tanti racconti e filmati che avevo visto.

Mi sembrava incredibile che questa straordinaria opportunità fosse concessa anche a me, assorto tra mille meravigliosi pensieri prosegui il cammino per altri venti minuti circa attraverso delle pareti altissime di colore rosa dalla bellezza disarmante.

In ogni angolo sarebbe stato possibile fare stupende fotografie per immortalare il momento ma non vedevo l’ora di scorgere il Tesoro ed infatti a ogni curva l’emozione si faceva sempre più grande perchè poteva essere l’ultima prima del tanto sognato obiettivo.

A dire il vero, sarà stata la stanchezza, sarà stato il caldo o l’attesa ma  la discesa verso la città non è breve in quanto, pur essendo come più volte detto in discesa, si cammina per circa 40 minuti (da tener conto anche per il ritorno, in salita…). Ma la camminata ripaga subito ogni sforzo quando si arriva finalmente all’ultima curva fino a scorgere il Tesoro ovvero l’inizio della leggendaria città; l’impatto con tale sito è forte, non credo che esistono infatti al mondo altri palazzi scalpiti nella roccia rosa con questa precisione e con queste dimensioni, da questo momento si apre la strada per il percorso cittadino attraverso le tombe reali, l’anfiteatro, templi, etc. attraverso percorsi per la verità non segnalati molto bene. Per visitare il sito archeologico ci vogliono alcune ore, io non sono andato sino al Monastero perchè il sole era forte, alto e la fatica si sentiva. D’altronde il Tesoro e tutte le altre sculture nella roccia, in particolare le tombe reali, erano talmente belle che avevo il cuore riempito al massimo e pienamente soddisfatto della visita.

Avevo letto che il sito non era tenuto bene e che era in mano ai beduini del posto arroganti e invadenti. In realtà io ho trovato il sito ben tenuto e la compagnia dei beduini, tutti vestiti con abiti tradizionali, non particolarmente invadenti ma molto gentili era a noi gradita.

Con un piccolo pagamento ti aiutano a salire nei punti più panoramici per fare e farti delle foto favolose o ti aiutano nel raggiungere le zone di interesse. Al ritorno per risalire il siq abbiamo preso a pagamento una macchina elettrica che in pochi minuti ci ha riportato al centro visitatori.

Che dire sul sito, è una esperienza che consiglio a tutti, occorre avere ovviamente un discreto stato di forma perchè si cammina al sole per ore, ricordatevi di portare molta acqua ma ribadisco che ogni sforzo sarà ampiamente ripagato dalla bellezza del sito, prima della partenza pensavo che Petra fosse fondamentalmente il Tesoro e poco altro, bello per  l’essere ricavato dalle rocce ma in realtà il sito è enorme e alla fine il Tesoro è solo la parte più famosa ma non necessariamente la cosa più bella che si vedrà.

 

WADI RUM

Quando sembrava che il mio viaggio in autonomia avesse già espresso il massimo delle emozioni con il golfo di Aqaba, il mar Rosso e la città Santa di Petra e aver quindi realizzato uno dei miei sogni di viaggiatore non di professione, ecco che a smentirmi arriva la visita di un altro sito a dir poco straordinario: il WADI RUM, ovvero che quello che i Giordani, a ragione, considerano il deserto più bello del mondo di colore rosso/arancione, circondato da montagne rosse. Non era il primo deserto che vedevo ma riconosco che questo posto è unico e meraviglioso, in quanto si visita su dei fuoristrada con sedili all’aperto e quindi si può ammirare (con vento sul viso) l’immensità della natura e la sua inconfondibile bellezza.

Il Tour dura circa un paio d’ore ma il tempo passa velocemente attraverso la visita ad alcune grotte, ad alcune fortezze, ad alcune tende beduine, ai luoghi in cui si è combattuta la rivoluzione araba e in cui è stato protagonista anche Lawrance D’Arabia.

Il sito è stato il set di numerosi film, tra cui anche The Martian,  la cosa però che più colpisce della visita non è solo la natura nella sua bellezza e unicità ma il raggiungimento della pace dei sensi in un contesto dove l’unico suono e quello del vento. E’ stato meraviglioso, infatti, ogni tanto fermarsi e asoltare il suono del silenzio interamente circondati da una sabbia rossa e dalle montagne del canyon. Anche in questo caso gli accompagnatori sono gentilissimi beduini in abiti tradizionali che parlono ottimamente l’inglese.

ESDS