SUD AFRICA
Il Sudafrica è certamente un viaggio alle origini della vita e dei sensi, zero inquinamento acustico, zero confusione, zero aria sporca, è veramente una nazione arcobaleno dove convivono decine di razze e lingue diverse accomunate e riunite da una unica bandiera. Andare in questa nazione è una delle più belle esperienze di vita che si possa fare e si torna a casa profondamente cambiati e con molti punti di domanda sullo scopo della vita e sulle differenze di ricchezza e di casta. La prima cosa che ti colpisce è la allegria di questo popolo, sempre felice e sorridente a prescindere da quello che si è e si possiede. La musica è uno degli aspetti più iconici del Sudafrica, è sufficiente camminare per le strade per incontrare, ragazzi, famiglie e gruppi improvvisare un ballo, un canto o semplicemente per suonare la propria musica. Per non parlare del colore dell’oceano o meglio degli oceani (Atlantico e Indiano) che si incontrano, di un blu immenso e accecante, un paese (da me visitato in gennaio, quindi nell’estate australe) pieno di profumi, quello del mare infinito che volge all’antartide e quello dei vigneti e dei campi che si incontrano nella terra felix dell’interno.
Il Sudafrica, infatti, è sempre stato ambito da Olandesi e Inglesi che in numerose battaglie si sono avvicendati nell’occupazione di questa terra profumata e piena di vita.
E’ incredibile immaginare che in una realtà così colorata possa essersi diffuso il razzismo e l’apartheid che nella società locale ha fatto danni pazzeschi.
Oggi il Sudfrica è cambiato, probabilmente è il paese più solido dell’Africa grazie anche alle ricchezze del sottosuolo ma dove i cd bianchi hanno ancora un ruolo di primo piano e dove ancora la scolarizzazione non è altissima. Ma questo reportage vuole essere una presentazione del Sudafrica scevra dalla storia e da aspetti socioeconomici che non spetta certamente a me evidenziare. Quello che posso dire è che ho trovato una popolazione straordinaria, estremamente gentile e calorosa, una temperatura intorno ai 23/27 gradi quindi perfetta anche per andare in spiaggia.
Un altro aspetto grandioso che mi ha subito pervaso è il senso di infinito che si respira qui, è tutto grande, le spiagge, il calore della popolazione, la gentilezza del personale, le montagne, la natura, il mare, ci è capitato di vedere persino spiagge immense lunghe kilometri senza nessuno….
Nel mio programma di viaggio ho preferito evitare di vedere tanti luoghi di “fretta e furia” e quindi in modo superficiale, ho preferito quindi concentrami e godermi quella che per me è la parte più bella di questo meraviglioso paese, Cape Town e la sua penisola. In pratica sono stato qui con la mia famiglia da solo senza tours e tour operator, tredici giorni meravigliosi in cui camminavo per le strade e i quartieri godendomi al massimo l’ospitalità locale.
Certo ho dovuto rinunziare all’esperienza del parco Kruger, ma a circa 2/3 ore di distanza si possonoi fare bellissimi safari in riserve private e vedere comunque i tipici animali della savana interagire tra loro. Prima di partire, a maggior ragione perchè in autonomia, avevo una certa preoccupazione per la sicurezza avendo letto cose orribili sul Sudafrica.
La mia esperienza da questo punto di vista è che la massiccia presenza di guardie private a presidio delle case e degli hotel fa certamente pensare a un problema serio sulla pericolosità dei luoghi ma in realtà nel camminare e nel raggiungere i vari siti, nessuno ci ha dato fastidio o creato problemi, per cui per me il paese, con tutte le accortezze del caso, almeno nella zona da me visitata, è consigliabile.
CAPE TOWN
Per me Cape Town è una delle città più belle al mondo probabilmente seconda solo a Tokyo e Rio de Janeiro, già la sua posizione è unica in quanto si trova all’inizio della omonima penisola che culmina con il capo di Buona Speranza, punto più a sud-ovest dell’Africa al largo del quale sono affondate numerose navi a causa del vento e dei mari agitati in quanto è il punto più estremo e, come dicevo, presenta di fatto l’incontro tra due oceani con le relative correnti.
E’ difficile in un solo articolo descrivere la bellezza di questa città e delle sue zone circostanti; la prima decisione da prendere quando si organizza un viaggio in questa meta è l’individuazione del quartiere dove alloggiare. Certamente quello più sicuro e turistico, consigliato e proposto da tutte le agenzie di viaggio e dai tous operator, è il quartiere del Waterfront, ovvero del porto turistico, oggettivamente molto bello, pieno di turisti, di escursioni proposte, di bar, ristoranti, e quant’altro possa rendere felice e contento un visitatore ivi compreso un bellissimo centro commerciale e una ruota panoramica. Ma secondo me una vera esperienza di viaggio e la vera conoscenza di un paese la si fanno alloggiando anche in quartieri meno turistici.
Ed infatti mi ero prenotato dall’Italia un hotel in un quartiere dove di turisti ne ho visti pochissimi ovvero Sea Point, posizionato in un posto strategico ovvero a metà strada tra il waterfront e le spiegge più belle di Cape Town ovvero Clifton Beach e la supermeravigliosa Camps Bay.
L’hotel che avevo prenotato è posizionato nel detto quartiere a 100 metri dal lungomare, sarà che da allora ho il mal d’Africa perenne ma ricordo sempre l’odore di pulito che si sentiva e soprattutto l’inconfondibile profumo dell’oceano. In loco ho scoperto che in realtà è un quartiere residenziale abbastanza sicuro (ripeto a me e alla mia famiglia nessuno ha dato fastidio) popolato prevalentemente da bianchi pieno di case importanti. La cosa più bella di Sea Point è il lunghissimo lungomare, intervallato da alcune spiaggette sul mare, percorribile a piedi o in bicicletta. Camminando e vivendo il quartiere come un Sudafricano, ho scoperto un ristorante italiano nelle vicinanze favoloso e un must per tutti i cittadino ovvero il sunset.
Giunti infatti in prossimità del tramonto vedevo che i cittadini scendevano sul lungomare in massa con tutti i familiari e bambini al seguito per ammirare uno degli spettacoli più belli: il sole che scende sotto la linea dell’orizzonte in fondo all’oceano. Qualcuna obietterà che per uno spettacolo del genere ci sono tante belle locations in Italia, questo è senz’altro vero ma in Africa e nel caso di specie a Cape Town il tramonto è veramente emozionante per i colori molto accessi dello spettacolo per la assoluta mancanza di inquinamento atmosferico e per l’immensità dello sfondo oceanico.
Ma la città è veramente unica anche perchè raramente si può trovare in una metropoli un mare così pulito e tantissime spiagge nel circondario. Le più famose sono due.
Clifton Beach è certamente la spiaggia dei vip, perchè è divisa in quattro porzioni con delle ville meravigliose allocate sulla retrostante collina immerse nella vegetazione sino al mare, tutte abitate da turisti principalmente inglesi e americani. E’ incredibile immaginare una spiaggia pubblica così bella e pulita, totalmente circondata da vicoli e villette dove in pratica gli inquilini posso salire e scendere a piacimento sulla spiaggia a qualsiasi ora del giorno.
Proseguendo la passeggiata sul lungomare, in questo caso a piedi può risultare lontano, si arriva in quella che per me è una delle spiagge più belle al mondo: Camps Bay!
Rispetto alla precedente che si trova alla base di una collina per cui si parcheggia la macchina sulla strada in cima ad essa e si scende per le stradine sino al mare, Camps Bay è una spiaggia immensa, totalmente pianeggiante, senza stabilimenti, molto ampia e larga, posizionata in una grande baia oceanica.
Anche in questo caso si parcheggia la macchina per strada, al livello del mare e si entra in spiaggia, dall’altro lato ci sono pub, ristoranti e alcuni favolosi mercatini. Se dovessi tornare a Cape Town non escluderei di prenotare un appartamento o un hotel in questa zona (se la stagione dovesse essere quella estiva).
Alle spalle ci sono colline con le solite stupende ville e case residenziali.
Il mare è molto bello e pulito, in alcuni tratti appare quasi caraibico anche se le spiagge sono piene di alghe giganti, il problema è la temperatura. Io preferisco l’acqua fredda, sono riuscito a farmi il bagno nel Mar Rosso in inverno senza troppi problemi ma in Sudafrica non sono riuscito a scendere oltre il livello delle ginocchia. L’unica soluzione è indossare la muta stando attenti a non allonarsi troppo dalla riva per la presenza di squali.
In un mare e in spiagge così immense non potevano mancare quelle per i coraggiosi surfisti, tra le migliori cito quella di Muizenberg a una ventina di km dalla città, con fondale basso (e con le famose casette colorate in riva) e quindi perfetta per cavalcare le onde oceaniche. Ovviamente la spiaggia è piena di avvisi circa la presenza dei pesciolini che abbiamo sopra menzionato.
Ma Cape Town non è ovviamente solo mare ma è anche storia e montagna, bellissima è l’escursione sulla Table Montain, la famosa e unica montagna a forma di tavolo raggiungibile con una funivia girevole, recentemente insignita del prestiogoso titolo di una delle sette meraviglie della natura!
Come dicevo è consigliabile dedicare almeno mezza giornata a questa escursione, alla salita abbiamo incontrato una lunga fila e tantissime persone per entrare in funivia ma anche questa volta l’attesa è stata per certi versi piacevole per la presenza di artisti che hanno suonato delle musiche africane veramente belle; arrivati in cima ci sono una serie di percorsi, abbastanza semplici (usate scarpe comode), che consentono una ampia passeggiata con vista mozzafiato su tutta la baia e le spiegge della città. E’ inutile sottolineare che il must è salire al tramonto, qualche volta la visita è suggestiva per la presenza di nuvole e nebbia che rendono l’escursione ancora più emozionante. Qualcuno preferisce scendere a piedi ma è sempre sconsigliabile fare percorsi poco trafficati perchè comunque non bisogna dimenticarsi dell’alto tasso di disoccupazione della popolazione e del problema sicurezza. Fatte le foto di rito siete pronti per scendere nel quartiere turistico ma meraviglioso del waterfront per fare shopping e poter godere di tantissimi oggetti e negozi che vendono e propongono l’artigianato locale così come non mancano le grandi firme all’interno del centro commerciale. Dal porto turistico partono le escursioni per gli amanti del brivido ovvero scendere in acqua tra enormi squali bianchi “protetti” da una gabbia. Il costo è di circa 200 Euro a persona, noi non l’abbiamo fatto per eccesso di paura….
L’escursione dal porto che consiglio è certamente quella a Robben Island, dove si fa conoscenza dei pinguini, molto nascosti e ovviamente situati in una riserva protetta, e della prigione di Nelson Mandela.
Non si può andare in Sudafrica, a mio modesto parere, se non si omaggia il suo ricordo e la sua memoria. Prima di partire consiglio la lettura di un libro sulla storia di questo straordinario paese, dell’Apartheid e di Nelson Mandela per meglio capire e comprendere la raltà che ci circonda. Ci vogliono circa 45 minuti per raggiungere l’isola penitenziario, ma ne vale veramente la pena, grazie anche alle guide locali che sono ex prigionieri e purtroppo chi meglio di loro può raccontare questo triste luogo.
Dietro i quartieri di Sea Point e Green Point, anch’esso sul mare, si può ammirare il cd Lion Head dal quale si lanciano uomini coraggiosi in deltaplano che dall’alto ammirano lo splendido scenario di Cape Town e dintorni.
Se vi paicciono i giardini è superconsigliato visitare il Kirstenbosch National Botanic Garden, che sono quelli più belli che abbia mai visto per ampiezza, varietà di specie e passaggi su ponti sospesi con splendide camminate immersi nella natura.
Non posso chiudere il capitolo sulla città se ovviamente non faccio un riferimento alle cd township, non vi è dubbio che atterrare e vedere lungo la strada di avvicinamento alla città queste baracche è un colpo al cuore; certamente il paese è pieno di contraddizioni, ho visto in città ville meravigliose, macchine supercostose ed elegantissime, ma anche persone che dormivano per strada e ovviamente persone che abitano in queste baracche, certamente la diseguaglianza sociale è molto forte e spero quindi che quanto prima i politici locali possano ridurre le grandi differenze sociali che ci sono. Certamente il turismo, con l’introito che ne deriva, può rappresentare un co-elemento di traino per migliorare la condizione delle persone in generale.
Per la penisola del Capo occorre dedicare una intera giornata per arrivare fino al Capo di Buona Speranza attraverso una spettacolare strada a strapiombo sul mare (Chapman’s Peak Drive), la super fotografica Hout Bay e paesaggi mozzafiato. Bellssima è la passeggiata sino al promontorio del Capo di Buona Speranza (occhio alle pericolosissime scimmie) e sulla strada di ritorno è d’obbligo una sosta a Boulder Beach in Simon’s Town per vedere i fantastici pinguini sulla spiaggia. Il Sudafrica, infatti, è uno dei pochissimi posti al mondo dove poterli ammirare senza andare in Antartide! Con un poco di fortuna potrete farvi il bagno sulla spiaggia adiacente e fotografarli da vicino per poi mangiare in uno dei tanti favolosi e a buon mercato ristoranti a base di pesce.
In conclusione non vedo l’ora di ritornare in Sudafrica per respirare quell’aria pulita e per riempirmi di emozioni che probabilmente solo l’Africa con la sua semplicità e naturalezza può tramsettere anche tenuto conto, diciamocela tutta, dei bassissimi costi della vita locale.
ESDS